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Fotografia di Ismael Invernizzi
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L'Assiolo
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“Dov’era la luna? ché il cielo
notava in un’alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.

Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù...”
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Con questi versi inizia una celebre poesia di Giovanni Pascoli dedicata proprio all’Assiolo (nome scientifico Otus scops). Il canto di questo piccolo rapace notturno viene trascritto dal poeta con un semplice ma efficace “chiù” che ben lo rappresenta.
Per il Pascoli, l’Assiolo deve essere stato una presenza costante nelle sue notti emiliane, dove il poeta ha trascorso gran parte della vita.
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Ficedula e BirdLife Svizzera chiedono di inviare le proprie segnalazioni di Assiolo inviando una mail a segreteria.ficedula@gmail.com
Ascolta il canto dell'Assiolo
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L'Assiolo è infatti una specie a distribuzione tipicamente mediterranea che raggiunge in Svizzera il limite settentrionale del suo areale. Attualmente sembrerebbe, complice il riscaldamento climatico, in leggera espansione.
In Ticino è ricomparso dopo qualche decennio di assenza. La prima segnalazione in tempi recenti si è avuta, infatti, nel 1994 quando, inaspettatamente, un individuo è stato individuato alle Bolle di Magadino. Negli ultimi anni le osservazioni sono diventate più frequenti; spesso è il grande pubblico a segnalare a Ficedula uno “strano canto” nelle notti estive. L’Assiolo è infatti una specie migratrice che trascorre in Europa, dove nidifica, solo il periodo estivo per svernare nell’Africa transahariana.
Al momento da noi la specie è presente esclusivamente sul Piano di Magadino, con una popolazione, a seconda degli anni, fino a sei coppie nidificanti.
Si tratta dunque di una specie rara, inserita nella lista delle 50 specie prioritarie per la conservazione in Svizzera.
Ambiente e dieta
La specie vive nelle aree agricole tradizionali, costituite da prati naturali, pascoli, frutteti ad alto fusto e zone aperte cosparse da alberi; l’Assiolo infatti nidifica nelle cavità e necessita di siti ricchi di insetti e, in particolare, di cavallette.
La sua dieta è stata studiata in maniera approfondita in Vallese. Qui questa specie caccia Grilli campestri Gryllus campestris all’inizio della stagione (aprile-inizio maggio), per poi specializzarsi sulla Locusta verdissima Tettigonia viridissima, tipica dei prati, e sul Grillastro minore Platycleis albopunctata, che vive nei prati magri e steppici. Queste ultime due specie costituiscono il 67% del regime alimentare durante l’allevamento dei giovani; le falene seguono con il 25%.
Gli Assioli cacciano unicamente nei prati e pascoli magri o poco intensivi. Le prede sono catturate con un volo radente ai prati; durante la caccia si posa raramente ed evita l’erba alta e densa.
Lo sfalcio dei prati
La mancanza di biomassa di cavallette nei prati è sicuramente il principale fattore limitante per l’Assiolo. L’aumento della frequenza degli sfalci e la fienagione sempre più precoce, trattori muniti di falciatrici rotative e di condizionatore, portano una diminuzione dei grossi insetti dei prati, con il conseguente effetto negativo per l’Assiolo.
Per contenere l’impatto dello sfalcio, è auspicabile lasciare delle bande erbose non falciate durante l’estate che forniscono alle cavallette delle possibilità di rifugio, permettendo loro di concludere il loro ciclo di riproduzione.
Conviene ricreare una gestione dei prati a mosaico, mantenendo delle zone di rifugio per gli insetti, senza tuttavia dover rinunciare alla meccanizzazione. L’accessibilità delle prede al suolo è un criterio indispensabile per la caccia degli uccelli.
Tra gli accorgimenti che si possono adottare vi sono ad esempio:
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Sulla proprietà agricola abbinare prati e pascoli, affinché in prossimità di erba rasa vi siano sempre superfici di erba alta.
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Utilizzare delle barre falcianti senza condizionatore o sminuzzatore per preservare gli insetti.
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Falciare il mattino presto o la sera, quando la maggior parte degli insetti è inattiva.
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Falciare dal centro della parcella verso l’esterno per permettere alla piccola fauna di scappare.
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Rispettare un’altezza di sfalcio di almeno 8 cm.
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Lasciare delle bande non sfalciate (10-20% della superficie della parcella) in un luogo soleggiato, idealmente lungo una siepe.
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Le cavità negli alberi e altre strutture favorevoli per la nidificazione sono da preservare.
Sfalcio e bande erbose per l’Assiolo
Nell’ambito del loro progetto di conservazione di specie minacciate in Ticino, Ficedula e BirdLife svizzera finanziano creazione di bande erbose e uno sfalcio ad hoc nelle aree prioritarie per favorire l’Assiolo. Questi interventi sono positivi anche per altre specie come Upupa, Civetta, Codirosso comune e Torcicollo.
Per maggiori informazioni gli agricoltori o privati interessati ci possono contattare!
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